calzatureVENEZIA. “Il marchio di filiera della calzatura “made in Venezia Riviera del Brenta”, fortemente voluto da Cna Federmoda Veneto, è l’unico strumento in grado di garantire una corretta concorrenza tra le imprese, combattere l’illegalità e il lavoro nero”. Lo ribadisce il presidente di Cna Federmoda Veneto, Pier Giorgio Silvestrin, in occasione del convegno sul tema “Tracciabilità e certificazione delle calzature made in Venezia ‐ Riviera del Brenta”, promosso dalla Consulta territoriale per il settore calzaturiero, sabato 12 dicembre.

“Negli ultimi anni – continua Silvestrin – oltre a denunciare le crepe del sistema, abbiamo lavorato assieme a parti e controparti per trovare una soluzione definitiva, che renda i controlli delle forze dell’ordine semplice routine. Abbiamo siglato un protocollo d’intesa che prevede l’istituzione di questo marchio di filiera e sostenuto la Consulta. Abbiamo anche lavorato per individuare un ente certificatore terzo che, attraverso visite periodiche e ispezioni, dovrà  accertare il rispetto degli accordi di rete e delle lavorazioni svolte secondo le norme  e periodicamente riportare un’attività di reportistica”.

Cna è convinta che solo così si garantiscono la trasparenza nei confronti del consumatore, il mantenimento dell’occupazione, la responsabilità nei confronti dei propri fornitori, l’autenticità del prodotto, eticità dei comportamenti e lo sviluppo economico e sociale del territorio interessato, mettendo all’angolo la concorrenza sleale e lo sfruttamento illegale di manodopera, che ha creato notevoli danni negli ultimi anni ad un tessuto produttivo di altissima specializzazione.

In Veneto sono quasi diecimila le imprese operative nel sistema moda, il cui 77.4% (7.359) con meno di 9 addetti (micro imprese) e il 20% (1.922) da 10 a 49 addetti (piccole imprese), con circa centomila addetti. Le imprese individuali sono oltre cinquemila, di cui il 48 % ha titolare cinese. Complessivamente ci sono quasi tremila imprese cinesi nel settore moda pari al 17 % del totale imprese e sono il 40,5 % della totalità delle imprese a titolare cinese.

Il distretto del calzaturiero del Brenta fattura 1,7 miliardi di euro, produce 20 milioni di scarpe, ha 550 imprese e 11000 dipendenti. 139 euro è il valore medio di una scarpa finita, di cui il 75% di costo manodopera, mentre almeno 700 euro è il costo al cliente finale.

fonte: mattinopadova.gelocal.it

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